sabato 11 giugno 2016

Una prefazione...

Tutti da piccoli hanno risposto alla fatidica domanda: che cosa vorrai fare da grande?
Uno dei miei sogni era quello di fare il giornalista... O forse anche il cuoco, non ricordo bene.
Ma poi la vita va avanti sulla base di scelte, più o meno assennate.
Ciò che ricordo è che alle elementari nei temi ero sempre tra i migliori, specialmente su quelli creativi. Avevo persino creato un giornalino della scuola, che aveva riscosso un discreto successo all'interno della classe. Ma ciò che preferivo erano le storie macabre; a tutt'ora conservo qualche racconto horror scritto da me e sorrido pensando a quanto ero precoce a scrivere storie alla Stephen King già da quando avevo 9-10 anni.
Andando avanti nel tempo ci sono poi stati gli interessi più disparati: la chitarra, il collezionismo, il judo, la pesca, le ragazze, il calcio (in TV, a giocare ero una sega), la palestra, i viaggi, l'andare a funghi, il cinema, la lettura, la tecnologia, la discoteca, il djing, la cucina... E poi di nuovo la scrittura. Insomma, molti stenteranno a crederlo ma mi sono appassionato praticamente di tutto. 
"Bello" qualcuno penserà "avere così tanti interessi". Non molto in realtà, perchè ero un fuoco di paglia: ho sempre inizialmente approcciato tutto con un entusiasmo che raramente vedevo nelle altre persone, ma poi purtroppo finivo per stufarmi. Per darvi un'idea, la scrittura mi ha sempre entusiasmato a periodi alterni, ma ahimè non sono mai stato in grado di completare un racconto.
Insomma...Più andavo avanti e più mi stufavo delle cose; mi resi presto conto che, nonostante fossi molto abile a saltare da un interesse all'altro, in un mondo come il nostro sarei stato destinato a rimanere immerso in un'aurea mediocritas. Così pensai: ne vale davvero la pena? E lo penso a tutt'ora.
Certo, non si può diventare persone costanti da un giorno all'altro ma, con il giusto impegno, sono convinto che si possa negoziare su alcuni aspetti della nostra personalità, al fine di migliorare la nostra vita.

Ma il mio blog non dovrà parlare di cucina? Ah già, non è uno stupido monologo sulla mia vita!

E allora iniziamo da qui: non so perchè ma sento che questo è il periodo giusto per scrivere. Dato che non ho la costanza (e forse anche la capacità, sono troppo creativo e non arrivo a nulla) per scrivere un romanzo, penso che potrebbe essere più semplice per me scrivere un blog.

Perchè proprio questo argomento, dato che ci sono miliardi di blog che parlano di cucina?Beh, pur non escludendo che il mio blog potrebbe plasmarsi col tempo, vertendo anche su altri argomenti (per me solo gli stupidi seguono rigidamente gli schemi), potrei trovare due valide motivazioni.  


1)Diciamo che sto notando, da alcuni anni a questa parte, che, ogni giorno, brutto o bello che sia, provo piacere nel cucinare. Amo tutto, cucina italiana, asiatica, africana, americana... Amo sperimentarmi in sfide culinarie sempre nuove.

2)Mi sento piuttosto ferrato sull'argomento (accidenti, non vorrei peccare di modestia)

Dunque, per farla breve, il mio blog parlerà di cucina ma, diversamente da molti altri blog/siti di cucina, si propone di porre estrema cura in almeno tre cose
1 TRADIZIONE (non vorremo mica fare un'amatriciana con la pancetta vero??)
2 FOCUS SU RICETTE ETNICHE (di nuovo, con attenzione alla tradizione)
3 NON SOLO RICETTARI (tagliate la cipolla e ponetela a rosolare. Ok ma qual è la cipolla migliore per fare un buon soffritto?)

CIAO A TUTTI!